giovedì, marzo 02, 2017

Il PPA è qua, l'AFT addavenì

Continua la pagliacciata attraverso la quale la ASL a cui faccio capo, spalleggiata (per quanto riguarda gli aspetti propagandistici) dall'Amministrazione Comunale pretende di far passare l'abolizione del Pronto Soccorso per una miglioria del servizio.

Non sto a ripetere cose che ho già detto nel precedente post. Aggiungo solo qualche considerazione pratica.

Il Punto di Prima Assistenza (PPA) sembra essere una specie di infermeria in cui vengono trattati tutti quei casi che per un Pronto Soccorso sono "codici verdi" o "codici bianchi" del triage. In turno su 24 ore sono presenti un medico e un infermiere. Inoltre il PPA trasferisce al 118 tutti i "codici gialli" e naturalmente i "codici rossi", cosa abbastanza improbabile perché a questo normalmente provvedono direttamente i cittadini che assistono a un incidente o caso grave, senza perdere tempo a trasportare il paziente al PPA.

Il 118 dispone di numero un equipaggio (medico, infermiere, autista) con autoambulanza presso il PPA, che ovviamente viene utilizzato nei casi gialli o rossi di cui sopra. Il tempo limite dell'intervento del 118 su chiamata è stabilito in 30 minuti.

Di Guardia Medica non si è parlato. Sembrerebbe di capire che questo servizio sia stato assorbito dal PPA, ma in tal caso verrebbe meno quel minimo di assistenza domiciliare notturna e festiva che la Guardia Medica invece assicurava. Attendiamo precisazioni.

L'Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT), invece è qualcosa (non meglio precisato) che coinvolge i medici del Servizio Sanitario di Base, la cui realizzazione però è soggetta alla contrattazione fra la Regione e i Medici medesimi, e non si sa quando, e se, e in che termini verrà realizzata. Come si diceva in discoteca anni fa: su le mani che esce il fumo!

Inoltre si parla di un generico potenziamento di tutte le visite specialistiche, ma non sono resi noti i tempi di questa fantastica trasformazione (il PPA invece è in vigore da subito).

Infine si accenna a "lavori di sistemazione" (tempo stimato dall'ASL un anno e mezzo), che permetteranno di raddoppiare i posti per la residenza assistita (anziani non autosufficienti) e aprire un reparto di riabilitazione per tutti i casi in cui ciò sia previsto (degenza massima un mese).

Questo ho capito leggendo questo post del Comune e guardando l'annesso video con l'intervista al capo della ASL.

Non so perché, mi ritorna in mente quel film "Amici Miei", in cui il compianto Ugo Tognazzi fa il discorso con la famosissima "supercazzola brematurata". Meglio ridere per non piangere.