lunedì, febbraio 27, 2017

Alternative

Chi ha i figli in età da scuola superiore avrà sentito parlare di "alternanza scuola-lavoro".

Si tratta di una normativa compresa nella L.107/2015 ("La buona scuola"), che obbliga i ragazzi e le ragazze che frequentano la scuola media superiore a svolgere un certo numero di ore (400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 ore nei licei) di lavoro non retribuito, con modalità stabilite dalla scuola.

Come specifica il sito del MIUR:

L’estensione delle attività di alternanza anche ai Licei rappresenta un unicum europeo. Persino in Germania, con il sistema duale, le esperienze scuola-lavoro riguardano solo gli istituti tecnici e professionali.

Facciamo un esempio, tratto dalla vita reale: una ragazza di 17 anni lavora la domenica mattina (mica vorrete sottrarre tempo all'orario scolastico!) presso una libreria (privata), svolgendo compiti di sistemazione dei libri nelle varie sezioni della libreria.

Un altro esempio: durante le vacanze estive (sempre per non intaccare l'orario scolastico) si svolge un'attività di "creazione" di formelle di gesso, allo scopo di rivestire una parete del corridoio della scuola. L'attività comprende anche il trasporto (a mano) di sacchi di gesso dal deposito al laboratorio e l'installazione delle formelle sul muro anche tramite impalcatura (senza le comuni protezioni usate dai muratori).

Ancora uno: alcuni studenti sono dislocati (sempre in orario festivo) presso l'Ufficio del Turismo del Comune, con il compito di rispondere al telefono o ad eventuali turisti che si presentassero nell'Ufficio, anche nelle lingue straniere da loro conosciute.

Poiché è del tutto evidente che, al di là delle dichiarazioni, si tratta di lavoro minorile non retribuito, non normato e senza contributi previdenziali (per non parlare di assicurazione infortuni), ci si chiede come abbia potuto il legislatore prevedere tali attività palesemente illegittime e anti-costituzionali. E per quale motivo nessuno abbia finora pensato di opporsi per far abrogare o almeno modificare queste disposizioni.

Forse perché questa situazione agevola qualche strano concetto di capitalismo avanzato? Forse per far abituare i giovani all'idea che il lavoro di apprendistato, comunque declinato, deve essere svolto a titolo gratuito? Mistero.

In ogni caso, almeno per ora, non c'è alternativa alla cosiddetta "alternanza".