venerdì, novembre 18, 2011

Che cosa ci aspetta?

Provo a esorcizzare (misure che secondo me sarebbero deleterie per l'economia, perché colpiscono in maniera iniqua chi ha bassi redditi più di chi ne ha alti):

  • aumento aliquote IVA, che notoriamente è un'imposta indiretta, quindi colpisce iniquamente tutti i redditi in modo uguale
  • tassazione sulla prima casa, basata sulle rendite catastali e non sul reddito del proprietario
  • nuove tasse per i servizi comunali, anch'esse basate sulle rendite catastali e non sul reddito
Questioni in sospeso (che dovrebbero costituire una base indiziaria per "chiedere uno sforzo a chi ha dato meno"):

  • disponibilità di imbarcazioni da diporto
  • cavalli, auto di lusso
  • giardinieri, autisti, servitù e maggiordomi (esclusi i/le "badanti")
Aspetto con trepidazione.

La politica dello struzzo



Vivo in una Nazione in cui i politici hanno paura di dire ai loro elettori le cose come stanno, perché hanno paura di perdere voti.

Ci sono "troppi" pensionati rispetto ai lavoratori attivi: siamo così indietro con la pianificazione che questa semplice realtà demografica non poteva essere prevista dieci o 15 anni fa? in questo tempo nessuno ha mosso un dito, ma soprattutto nessuno ha affrontato il "problema" prima che diventasse troppo "urgente".

Molte aziende chiudono, lasciando i lavoratori in mezzo a una strada. Quante realtà "industriali" ci sono rimaste in Italia? due o tre, contando anche le società di telefonia. Il resto sono piccole aziende in mano a famiglie che di fronte alla "crisi" preferiscono ritirarsi e, quando va bene, cedere l'attività a fantomatici "investitori", che le rilevano e dopo poco "delocalizzano".

Due delle maggiori banche nazionali hanno annunciato 5000 "esuberi" ciascuna: magari non manderanno a casa 10.000 persone, ma alla fine il loro "contributo" alla disoccupazione di ritorno fra poco l'avranno fornito, con qualche migliaio di persone "a spasso".

In questo scenario, pare di capire che le "misure per lo sviluppo dell'economia" siano invece orientate verso gli ennesimi ulteriori "sgravi fiscali" alle aziende (ma dove sono?) che assumono giovani, e all'indebolimento per legge delle tutele dei neo-assunti (più facile licenziabilità a fronte di contratti a tempo indeterminato).

In una nazione in cui aumentano i "senza reddito" (o quasi) come si può immaginare che l'economia possa rinascere? mi sembra piuttosto che si voglia creare un nuovo ghetto di "schiavi" che lavorano a basso costo per l'esportazione, e tutti gli altri si fottano.