giovedì, maggio 27, 2004

Il Paese dell'Arcobaleno

Le ultime settimane di maggio aprono la “stagione” delle manifestazioni del Paese dell’Arcobaleno, iniziate in Europa e previste nei tanti paesi dove la Comunità di Sant’Egidio, con le Scuole della Pace, vive forte l’impegno per dare un futuro a tanti bambini del mondo.
La varietà dei temi che contraddistingue le manifestazioni di quest’anno – il diritto di cittadinanza per i bambini immigrati, l’accoglienza e la coabitazione, l’educazione alla pace – esprime l’ interesse e la cura per tanti aspetti della vita dei bambini, troppo spesso segnata da un’estrema fragilità.
Sono circa 500 milioni - un quarto dei bambini della Terra – quelli che vivono in condizioni di estrema povertà, con meno di un euro al giorno. E si calcola che poco meno di 100 milioni siano bambini di strada, quasi tutti concentrati nei paesi in via di sviluppo. Gran parte di loro- almeno un terzo - ufficialmente non esistono, perché in molti paesi la registrazione anagrafica è costosa e i più poveri ne restano esclusi.
Sono i primi amici di tante Comunità di Sant’Egidio, piccole e grandi, che, con le Scuole della Pace, restituiscono loro un nome e la possibilità di un futuro - perché i bambini sono il futuro e amarli vuol dire amare il futuro del mondo.
In questi giorni, più di 60.000 giovani cittadini del Paese dell’Arcobaleno, bambini del Nord e del Sud del mondo, non solo fanno festa, ma manifestano con allegria la dignità di essere presi sul serio, rispettati e anche chiamati alla responsabilità di costruire un futuro di pace.

da: Sant'Egidio Newsletter

lunedì, maggio 24, 2004

Vecchie cattive ..

Breve sguardo sulle guerre "vecchie" e spesso perciò dimenticate:


  • Quarantanni di violenza (300mila morti) hanno fatto della democrazia colombiana, una delle più antiche in Sud America, un narco-stato, corrotto alle radici ..
  • Dal 1948 in Kashmir e in Palestina/Israele si combattono conflitti gemelli ..
  • Dal 1971 il Fronte di Liberazione islamico dei Moro (MILF) combatte per l’indipendenza dell’isola di Mindanao, nelle Filippine; dal 1976 le Tigri tamil (LTTE) chiedono allo Sri Lanka a suon di attentati e kalashnikov l’autonomia della penisola di Jaffna; altri 28 anni di guerra per la provincia di Aceh in lotta contro il potere centrale di Jakarta (Indonesia).
  • Dopo trentenni di lotta per l’indipendenza (1962-1991), l’Eritrea ha conquistato l’indipendenza nel 1993, per riprendere le armi nel biennio sanguinoso (1999-2000) ..
  • occupazione marocchina: Dal 1973 i separatisti del Polisario si battono ..
  • In Angola invece si combattono col silenziatore da 40 anni ..



giovedì, maggio 20, 2004

Scienza e Potere

Cito un'opinione piuttosto autorevole, che condivido:

La scienza si identifica troppo spesso, e troppo strettamente, con la tecnologia e i relativi interessi commerciali. Ma questa è una degenerazione: il vero scopo della scienza è la conoscenza, non l'asservimento al potere economico (o di qualunque altro genere).

Perché siamo tutti degli idioti tecnologici, che usano strumenti meravigliosi senza sapere né come funzionano né a cosa servono. I telefonini, usati più o meno come i selvaggi usavano le sveglie (mettendosele al collo), sono solo l'ultimo esempio dell'abuso della tecnologia provocato dall'ignoranza dei suoi mezzi e dei suoi fini.

Per arrivare a una cultura universale, degna di questo nome, bisogna lavorare sodo per capire le ragioni degli altri. Si tratta di aprirsi non solo alla scienza e all'umanesimo, ma anche alle culture di altri paesi e di altri popoli: altrimenti, si finisce di rimanere dei poveri provinciali, vittime del pregiudizio e della ristrettezza mentale. Quanto all'essere possibile, la risposta è semplice: si può, perché si deve.

giovedì, maggio 13, 2004

Un pezzo di vita

Se avessi un pezzo di vita


Se solo per un istante Dio si dimenticasse che sono
una marionetta di pezza e mi regalasse un pezzo di vita,
probabilmente non direi tutto ciò che penso,
ma in definitiva penserei tutto ciò che dico.

Darei valore alle cose, non per ciò che valgono, ma
per ciò che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, capirei che per ogni
minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta
secondi di luce.

Andrei quando gli altri si fermano, mi sveglierei
mentre gli altri dormono.

Ascolterei mentre gli altri parlano, e come
mi godrei un buon gelato al cioccolato!

Se Dio mi facesse dono di un pezzo di
vita, vestirei semplicemente, mi butterei disteso al
sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.

Dio mio se io avessi un cuore, scriverei il mio odio
sul ghiaccio, e aspetterei che il sole uscisse.
Dipingerei con un
sogno di VanGogh sulle stelle una poesia di Benedetti, e una canzone di
Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.

Annaffierei con le mie lacrime una rosa, per sentire il dolore delle sue
spine, e con le labbra la carnosa sensazione dei suoi petali...

Dio mio, se io avessi un pezzo di vita... Non lascerei
passare un solo giorno senza dire alla gente a cui voglio bene,
che le voglio bene.


Convincerei ogni uomo ed ogni donna che essi
sono i miei preferiti, e vivrei innamorato dell'amore.

Agli uomini dimostrerei quanto si sbagliano a pensare
che smettono d'innamorarsi quando invecchiano,
senza sapere che invecchiano quando smettono d'innamorarsi!

A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l'oblio.


Tante cose ho imparato da voi uomini... Ho imparato
che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza
sapere che la vera felicità risiede nella forma di risalire la scarpata.

Ho imparato che quando un appena nato stringe con il suo piccolo
pugno, per prima volta, il dito del padre, lo racchiude per sempre.

Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall'alto
solo per aiutarlo ad alzarsi.

Sono tante le cose che ho potuto apprendere da voi, ma
in verità a molto non avrebbero a servire, perché quando mi
metterete dentro quella borsa, infelicemente starò morendo.

Di' sempre ciò che senti e fa’ ciò che pensi.

Se sapessi che oggi sarà l'ultimo giorno in cui ti
vedrò dormire, ti abbraccerei forte e pregherei il Signore affinché
possa essere il guardiano della tua anima.

Se sapessi che questa è l'ultima volta
che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti
bacerei, e ti richiamerei per dartene ancora.

Se sapessi che questa è l'ultima volta che ascolterò la tua voce,
registrerei ogni tua parola per poter riascoltarla una ed un'altra volta
all'infinito.

Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti in cui ti vedo ti direi "ti amo"
senza assumere, scioccamente, che lo sai di già.


Sempre c'è un domani e la vita ci da un'altra opportunità per fare
bene le cose, ma se sbaglio e oggi è tutto ciò che mi resta,
mi piacerebbe dirti che ti voglio bene, e che mai ti dimenticherò.

Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio.
Oggi può essere l'ultimo giorno che vedi coloro che ami.

Perciò non aspettare, fallo oggi, perché se il domani non dovesse mai arrivare,
sicuramente lamenterai il giorno che non hai preso tempo per un
sorriso, un abbraccio, un bacio,
e che sarai stato troppo occupato per concedere
un ultimo desiderio.


Mantieni coloro che ami vicini a te, dì loro all'orecchio
quanto ne hai bisogno, amali e trattali bene,
prenditi tempo per dire "mi dispiace", "perdonami", "per piacere", "grazie",
e tutte le parole d'amore che conosci.

Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.

Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere;
e dimostra ai tuoi amici quanto t'importa di loro.


Gabriel Garcia Marquez

un po ' di silenzio

Ci sono situazioni che coinvolgono tutta la persona: mente, corpo, anima.

Non è questo il luogo dove porto i miei pensieri personali, quindi non ne parlerò.
Starò semplicemente in silenzio per qualche tempo, ma non pensate che sono andato via.

Questo blog non è chiuso. Tornerò appena possibile, a combattere contro i miei "mulini a vento" ..

lunedì, maggio 10, 2004

assassino !

Sono un assassino. Forse qualcuno, leggendo fino in fondo questo post, mi rintraccerà e mi farà arrestare. E allora, se improvvisamente non vedrete più post su questo blog, saprete perché ..

Dunque, spiego. Ogni volta che vado a fare benzina, anzi, ogni volta che accendo il motore della macchina e ogni volta che schiaccio l'acceleratore, mi trasformo in assassino. Perché il maledetto petrolio è intriso di sangue, perché per trovarlo, estrarlo, distribuirlo vengono perpetrati i peggiori crimini: basta leggere le cronache di guerra in Iraq, basta prendere coscienza della situazione in cui versano alcuni paesi del Sudamerica (es.: Venezuela), oppure vedere che cosa sta succedendo in Cecenia.

Tutte quelle "belle cose" certamente non accadrebbero se non ci fosse di mezzo l'enorme interesse economico generato dal maledetto petrolio. E noi tutti consumatori di petrolio siamo (involontariamente) complici di quelle atrocità.

È proprio così impossibile immaginare una società "civile" ed evoluta senza l'uso del petrolio ? "You may say I'm a dreamer ..."

venerdì, maggio 07, 2004

Arte e cultura

Riprendo un'immagine vista sui giornali e in un blog e mi chiedo: questa è arte ?


Rispondo:


la cultura (e in essa l'arte) è l'espressione dei gusti e delle abitudini di un popolo; la cultura dominante lo è di quelli della classe (economicamente) dominante; se queste espressioni possono essere considerate "arte", siamo di fronte ad un popolo (e ad una classe dominante) che ha perso il senso dell'orrore, e ancor prima il senso del ridicolo

mercoledì, maggio 05, 2004

dio è morto ?

Questa è del 1979, ma mi sembra ancora attuale ...



Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto,
ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell' estate dio è morto...

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto...

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto...

martedì, maggio 04, 2004

progresso o discriminazione ?

Leggo sui giornali:

Londra, addio dentiere e impianti:
i denti malati ricrescono da soli
Già partita la sperimentazione sui topi. Lo staff: "Siamo
praticamente sicuri: funzionerà anche con gli esseri umani"

A parte le facili battute su "uomini e topi", si tratta di una "tecnologia" basata sull'utilizzo di cellule staminali (omologhe, a quanto pare, cioè prelevate sullo stesso individuo).

Ora mi viene da chiedermi: a chi sarà praticamente disponibile questa nuova tecnica ? A tutti ? Se devo giudicare da come si sono comportati i dentisti finora in Italia, c'è da scommetterci che faranno pagare fior di soldi l'applicazione di questa nuova tecnica. E allora, per tutti quelli che "non possono permetterselo", resteranno le solite protesi, brutte, fastidiose, dolorose e alla lunga anche dannose alla salute .. che bel progresso, vero ?